Riabilitazione

I bambini che hanno una qualche forma di disabilità necessitano di interventi costruiti su misura, che tengano conto delle caratteristiche del bambino, del contesto in cui vive, della motivazione, della famiglia......

Per tali motivi invito tutti ad avere un atteggiamento critico quando i bambini vengono costretti a fare esercizi che sono uguali per tutti, ripetitivi, senza uno scopo chiaro, esercizi che non ci sogneremmo mai di proporre ai bambini non disabili...Ecco uno dei criteri facile da valutare per tutti i genitori che hanno un figlio che fa la riabilitazione: fareste fare gli stessi esercizi a bambini che non hanno disabilità? Fatevi guidare da questo pensiero.

4 commenti:

  1. Questa misura diversificata, dovrebbe tenere conto di tutte le abilità del bambino disabile e non, specialmente dei "punti di forza", in modo tale da fare appiglio su di essi e usarli come strumento di integrazione sociale, e miglioramento della vita in genere.
    Lavoro su cui dovrebbere puntare sinergicamente la famiglia, la scuola, gli enti socio-ricreativi e sportivi.

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  2. Condivido in pieno. Per svolgere un lavoro in sinergia occorre informare, sensibilizzare, confrontarsi e creare cultura.

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  3. Buongiorno dottore, mi hanno parlato di un certo tipo di riabilitazione "ecologica". Mi saprebbe dire di cosa si tratta? Le sarei grato.

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  4. La ringrazio per la domanda. Secondo l'approccio ecologico le attività che proponiamo ai bambini hanno uno scopo, un obiettivo da raggiungere. Questo obiettivo deve tenere conto del bambino nella sua globalità e del contesto in cui vive. Se consideriamo un bimbo piccolo che ha un ritardo dello sviluppo motorio, il bambino impara a controllare i movimenti per raggiungere il suo giocattolo, impara ad adattare i suoi schemi motori per azionare un gioco, per ruotare un incastro. Questi obiettivi sono legati alle esigenze evolutive del bambino. Se poi osserviamo tutto questo dal punto di vista del cervello (è una semplificazione) sappiamo che aprire la mano senza uno scopo perchè c'è qualcuno che la apre al posto mio non stimola il cervello, rispetto al compito di aprire la mano perchè voglio afferrare una pallina. Nel nostro cervello, per così dire, non è rappresentato il movimento o i muscoli che compiono un dato movimento, ma le azioni: afferrare, rilasciare, sbattere, ecc, azioni che sono legate alle caratteristiche degli oggetti. Con il bambino più grande possiamo proporre degli esercizi che hanno lo scopo di migliorare alcune funzioni, quali la memoria, il vocabolario, per queste funzioni deve essere previsto sempre il risvolto sul piano ecologico: un ampliamento del vocabolario è finalizzato a migliorare la mia comunicazione nel contesto in cui vivo, un miglioramento della memoria è finalizzato a migliorare gli apprendimenti. Sono tanti gli esempi che si possono fare. Per questi motivi, a mio avviso, la terapia non può che essere ecologica

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