La sala d'attesa

Il tuo bambino ora frequenta un centro di riabilitazione per tre volte la settimana. Lo accompagni quasi sempre tu, per questo ti sei dovuta organizzare e magari hai dovuto fare qualche rinuncia. Aspetti che finisca la terapia in sala d’attesa e hai la possibilità di vedere che non sei sola. Ci sono, infatti, tante altre mamme che come Te accompagnano il bambino e aspettano. Con il tempo familiarizzi con l’ambiente, con le persone e con le mamme. Ogni mamma vive a modo suo quest’esperienza, perché lei è diversa, così come è diverso il suo bambino. La sala d’attesa è un luogo di confronto, di scambio, come ce ne possono essere altri, in cui ci si sente compresi, perché in qualche modo si vive un’esperienza simile. Si condividono molte cose: la stessa terapista, il ricovero nella stessa struttura, la stessa diagnosi, la stessa scuola, i progressi del bambino e le sue difficoltà, la stessa condizione di “attesa”. Si condividono anche le cose che non vanno: l’aver aspettato tanto per iniziare la terapia, varie problematiche a casa e a scuola o al Centro, la terapista che ancora, secondo voi, non aiuta il bambino come dovrebbe. Capisci, anche, che in questo cammino che state affrontando c’è chi è più avanti, se non altro perché frequenta il centro da più tempo. E inevitabilmente ti trovi a fare confronti, senza rendertene conto e ti concentri su singoli aspetti senza poter avere una visione d’insieme. Voglio dire che è difficile conoscere le storie degli altri bambini, non c’è necessariamente sempre la stessa diagnosi, ma ti puoi convincere che se quel bambino è migliorato ed è diventato come lo vediamo, è grazie a quella terapia e a quella terapista, tralasciando di considerare che magari aveva una diversa diagnosi o diverse potenzialità e abilità. Ti concentri su un singolo aspetto, ma non puoi avere una visione d’insieme e quindi rischi di intravedere risposte o soluzioni non adatte alla tua situazione. Il confronto è comunque utile perché ci fa sentire meno soli, ci fa sentire compresi e possono scaturirne delle belle intuizioni. Puoi prendere spunto dall’esperienze delle altre famiglie per affrontare una questione o una situazione che ti da tante preoccupazioni. Puoi anche fornire un sostegno a chi ne ha bisogno, semplicemente con il tuo esempio. Questo ti farà stare meglio, perché potrai sperimentare che anche nella sofferenza si può essere d’aiuto agli altri. Nell’incontro si possono ricevere e donare dei sorrisi, delle rassicurazioni, delle belle esperienze, che ti lasciano sempre qualcosa di positivo.

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...