emiparesi nei bambini

La conoscenza, la percezione degli oggetti, della loro funzione e dello spazio dipende anche dalle nostre possibilità di azione su di essi: ad esempio posso dire che un oggetto è vicino rispetto a me perché posso facilmente raggiungerlo, semplicemente allungando la mano. E non ho bisogno di effettuare l'azione concretamente per esprimere questo tipo di giudizio, perché nel momento stesso in cui mi viene richiesto o lo penso, io ho già simulato a livello cerebrale l'azione.

Il Disturbo pragmatico.

Quando le persone dialogano usano dei modi di dire, delle metafore e una serie di espressioni, che vengono comprese proprio perché non vengono prese alla lettera. Mi puoi passare il sale? Non voglio sapere se sei in grado di svolgere l'azione "passare il sale", ma voglio il sale. Se al telefono chiedo se c'è Valentina?,  il mio interlocutore mi risponde: "si te la passo" e non solamente "si è in casa". Sono stanco morto significa che sono molto stanco e l'espressione viene compresa

Le cause della dislessia


Quando camminiamo non prestiamo certo attenzione a come dobbiamo eseguire il passo, e quando guidiamo non abbiamo bisogno di stare attenti a ogni singola azione: premere l’acceleratore o la frizione, ecc. Questi sono due esempi di funzioni che nel tempo con l’apprendimento si sono automatizzate, cioè le compiamo senza prestare attenzione, senza fatica  e ci possiamo così dedicare ad altro.

Lo sviluppo del linguaggio



Già dai primi momenti di vita i bambini “comunicano” con l'ambiente circostante attraverso una serie di comportamenti, quali posture, smorfie, pianto, che fungono da segnali comunicativi per gli adulti che si prendono cura di loro. Questi segnali gradualmente assumono anche per il bambino un potere comunicativo preciso. Verso i 9 mesi si comincia a parlare di comunicazione intenzionale che significa che i bambini sono consapevoli dell'effetto di alcuni loro comportamenti: compaiono la richiesta ritualizzata, il mostrare, il dare e l'indicare un oggetto. 
Lo sviluppo del linguaggio segue tappe regolari.

Se vuoi parlare devi correre



Abbiamo letto in diversi post che la comprensione delle azioni altrui avviene attraverso l’attivazione dello stesso circuito cerebrale del nostro cervello che controlla l’esecuzione dell'azione. Ma anche la comprensione del linguaggio dipende dalle nostre percezioni ed azioni e dalle memorie di oggetti ed azioni. Ad esempio le aree della corteccia cerebrale che elaborano le informazioni sensoriali

Facciamo l'indagine genetica.



I bambini che presentano dei disturbi dello sviluppo (disabilità intellettiva, ritardo psicomotorio, autismo, ecc.) possono essere sottoposti a una serie di indagini: esami ematici, elettroencefalogramma, Risonanza magnetica cerebrale e indagine genetica.
A cosa serve l’indagine genetica? Che informazioni ci fornisce? E’ di aiuto ai fini dell’intervento riabilitativo?
Facciamo un passo indietro. Tutte le cellule del nostro corpo contengono al loro interno, precisamente dentro il nucleo, i cromosomi (foto), per l'esattezza 46. I cromosomi sono formati dal DNA. Il DNA contiene le informazioni alla cellula per fare svolgere le funzioni. Durante la gravidanza inoltre il DNA fornisce le informazioni necessarie per guidare lo sviluppo degli organi e quindi anche del Sistema Nervoso. Sviluppo e crescita del sistema nervoso che continuano anche dopo il parto sotto la spinta di tutte le esperienze. I geni sono pezzettini piccolissimi del cromosoma e ognuno ha la sua funzione. Quando uno di questi geni è mutato o magari quando manca un pezzetto intero di cromosoma (si chiama delezione) si possono avere conseguenze sul corretto sviluppo del sistema nervoso. Tali conseguenze possono essere a volte particolarmente evidenti come nel caso di malformazioni (per esempio una parte non si è sviluppata bene), in altri casi possiamo avere delle conseguenze, che tuttavia non sono così evidenti, ad esempio con una risonanza magnetica del cervello.
A questo punto consideriamo il nostro bambino che ha un disturbo dello sviluppo. Abbiamo diverse possibilità. Abbiamo fatto una diagnosi di una malattia o di un particolare disturbo e cerchiamo la conferma con l’indagine genetica. A volte anche se sicuri del tipo di diagnosi si fa comunque un’indagine genetica perché vogliamo studiarne le cause.
Altra possibilità, non abbiamo una diagnosi, facciamo delle ipotesi e cerchiamo delle conferme con l’indagine genetica.
In molti casi, in cui il disturbo è di origine genetica, conoscere la causa non ci fornisce delle indicazioni per l’intervento riabilitativo, nè tanto meno per valutare lo sviluppo delle abilità del bambino. Perché ciò che guida il nostro intervento nello specifico è il bambino con la sua storia, il suo contesto, le sue abilità, la sua capacità di apprendimento e la sua motivazione, anche se ha la delezione del braccio corto o lungo del cromosoma…leggi qui.
Le malattie hanno caratteristiche comuni, e questo ci aiuta a capire alcune manifestazioni cliniche, ma in ogni caso è il singolo bambino con la sua storia e le sue caratteristiche che ci fornisce indubbiamente più informazioni.



Qual è la sua età corretta


“Qual' è la sua età corretta?”, questa è una delle prime domande che rivolgo ai genitori di un bimbo nato prematuro.
Per valutare lo sviluppo psicomotorio dobbiamo infatti considerare l’età corretta, cioè l’età che il bambino avrebbe se il parto fosse avvenuto a termine (40 settimane circa). Ad esempio un bambino che è nato alla 28° settimana, se lo visito quando ha 4 mesi, la sua età corretta è di poco meno di due mesi.  
Lo sviluppo psicomotorio del bambino, segue tempi e ritmi individuali. In questo processo il bambino è aiutato dai genitori e dalle esperienze che gli sono offerte nell’ambiente in cui vive.

Perché il bambino reagisce in quel modo?

Le persone con autismo possono presentare delle caratteristiche che sembrano non avere a che fare con le difficoltà di relazione. Una di queste caratteristiche è l'esagerata reazione ad alcuni stimoli ambientali. Tali stimoli possono essere alcuni rumori, odori, luci, o cose da toccare, che possono diventare insopportabili perché vengono percepiti in forma amplificata. Il comportamento adottato è finalizzato a ridurre in qualche modo la stimolazione. Ripeto, non è lo stimolo forte in se, ma come viene effettivamente percepito. Giovanni si tappa le orecchie quando qualcuno sposta una sedia, Luigi quando qualcuno inizia a parlare con un certo tono, Stefano si allontana dalla stanza quando sente l'odore di candeggina.

L'autismo e i neuroni specchio

Quando due persone si incontrano e iniziano a dialogare adattano il proprio comportamento in base alle risposte che ricevono e che osservano reciprocamente. Le risposte non sono solo quelle verbali, ma riguardano lo sguardo, la postura, la gestualità, il tono della voce.
La capacità di “capire” in modo automatico e immediato cosa pensa e che intenzioni ha la persona che si trova di fronte a noi dipende dall'attivazione dei neuroni specchio con cui simuliamo continuamente il comportamento osservato. Simulare significa in un certo senso provare in prima persona quello che fa e sente l'altro, ciò ci consente di dare le risposte più appropriate.

Qual è il tuo scopo?

Tutti i movimenti che compiamo hanno uno scopo, sono finalizzati a raggiungere un obiettivo e a consentirci di interagire con l’ambiente e con le persone. Ci sono movimenti uguali, che dipendono dalla contrazione degli stessi muscoli, che hanno la stessa “forma”, ma che hanno scopi diversi: posso afferrare una mela per mangiarla oppure posso prendere un bicchiere per bere.
Nei due casi compio sostanzialmente movimenti simili, ma cambia lo scopo, il contesto, la motivazione, il bisogno. Fatta questa premessa guardiamo le cose dal punto di vista del cervello.

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