Mio figlio non cammina

La possibilità che abbiamo di stare con gli altri, di parlare, di studiare, di giocare, ecc è data dal fatto di avere un corpo e una mente.  Siamo quello che siamo perché siamo cresciuti all’interno di una relazione con i nostri genitori, relazioni che hanno determinato il nostro modo di essere e hanno plasmato il nostro cervello. Il cervello si modifica, in base alle esperienze che facciamo.
Se mi esercito a suonare uno strumento musicale avremo una crescita di quella parte del cervello che è collegata alla musica, se invece non esercito una funzione quella parte non si sviluppa più di tanto. Purtroppo questa capacità del cervello (che si chiama plasticità) è limitata, e per alcune funzioni ci sono dei periodi della vita entro cui posso ottenere dei cambiamenti e dei miglioramenti. Superati questi periodi non posso più ottenere miglioramenti. E’, per esempio, il caso di alcuni bambini che a causa di una sofferenza alla nascita, hanno una paralisi e per questo motivo non possono camminare da soli. Anche se facessero tanta fisioterapia non potrebbero camminare lo stesso. Non è certo una questione di volontà.  Il cervello quando subisce un danno è in grado di riorganizzarsi per riparare il danno, ma questo può avvenire fino a un certo punto. Se questo punto non viene riconosciuto il rischio per il bambino è quello di subire eccessive pressioni, che non può soddisfare e ciò può influire negativamente sul suo sviluppo. L'obiettivo è quello di aiutare la sua autonomia in ogni ambito, magari con degli ausili e favorire l'emergere del suo vero sé.

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