Il bimbo presenta un
disturbo dello spettro autistico, per cui consigliano alla mamma di
inserire il figlio all'asilo per favorire lo sviluppo del linguaggio.
Il bambino non ha ancora 3 anni e si “relaziona” solo con mamma e
papà. Quando vuole qualcosa trascina i genitori o saltella davanti
la cosa desiderata. Non parla, qualche volta ripete dei suoni o dei
pezzetti di parole. Se si cerca di richiamare la sua attenzione su un
oggetto lui tende a guardare da un'altra parte o continua con il suo
gioco. Con le bolle di sapone si riesce a catturare la sua attenzione
e ad ottenere uno scambio di sguardi, anche se di breve durata.
Non
sopporta alcuni rumori, per cui si porta le mani alle orecchie. Se
improvvisamente si interrompe quello che sta fa facendo si butta a
terra e non si rialza fino a quando non viene accontentato.
Può l'asilo aiutare
questo bambino?. Possiamo rispondere a questa domanda se iniziamo a
capire come il bambino apprende e quali sono le sue esigenze. E
ancora, se ci sono persone che possono in un rapporto a due
coinvolgere il bambino. Perché purtroppo non basta la presenza dei
bambini a far emergere in modo spontaneo la voglia di comunicare e la
partecipazione nei giochi.
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