In un precedente post ho spiegato alcuni dei motivi
per cui sconsigliamo l’uso del girello per i bambini. Quando lo spiego durante
la visita mi rendo conto, il più delle volte, di incontrare qualche timida
forma di resistenza. L’osservazione più comune che viene fatta dalle mamme è
“la sorellina l’ha usato e non ha avuto nessun problema, così come io da
piccolina”. Riconosco che c’è
indubbiamente una parte di verità, nessuno non ha camminato per colpa del
girello, al massimo ha ritardato il cammino autonomo. Prima di camminare da
solo il bambino esercita l’equilibrio con le mani e questo non lo sperimenta
come dovrebbe se usa il girello, quindi potrebbe ritardare questa tappa
motoria.
Quello che posso dire è che l’esperienza più “corretta” è quella di lasciare libero il bambino di sperimentare le proprie capacità, senza metterlo in piedi
precocemente, e questo a maggior ragione nel caso dei bimbi prematuri,
per i quali tra l’altro va considerata l’età corretta e non quella cronologica.
Ma quello che facciamo noi genitori in fondo è di cercare sempre il meglio per
i nostri figli: ci chiediamo se un dato giocattolo è adatto rispetto alla loro
fase evolutiva, ci informiamo se le maestre sono brave quando dobbiamo
inserirli all’asilo, quando possiamo usare il tablet, ecc. E questo vale in
fondo anche per lo sviluppo psicomotorio. Il bambino ovviamente camminerà anche
se ha usato il girello, come tra l’altro supererà la scuola materna anche se
l’insegnante non ha soddisfatto le nostre aspettative. Quello che posso dire è che l’esperienza più “corretta” è quella di lasciare libero il bambino di sperimentare le proprie capacità, senza metterlo in piedi
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