Il cervello è costituito da diverse parti, ognuno delle
quali è per così dire specializzata a farci svolgere una determinata funzione.
Ad esempio il lobo occipitale che si trova nella parte posteriore del cervello,
è specializzato nella funzione della visione. Questa zona del cervello si
sviluppa perché riceve stimoli visivi dall’ambiente e più correttamente tramite
le fibre nervose che trasportano impulsi generati a livello della retina degli
occhi. Questa zona del cervello se non ricevesse gli stimoli visivi non si
svilupperebbe. Il cervello si modifica
nel tempo in base alle attività che svolgo. Se mi esercito con uno strumento
musicale, la zona del cervello che è specializzata nell’ascolto della musica e
nel suonare lo strumento si attiva con maggiore intensità, rispetto ai periodi
precedenti in cui non mi fregava niente della musica.
Questa capacità del cervello di modificarsi in qualche modo nella sua attività a secondo degli stimoli che riceve è definita plasticità cerebrale.
Questa capacità del cervello di modificarsi in qualche modo nella sua attività a secondo degli stimoli che riceve è definita plasticità cerebrale.
Ma cosa succede quando il cervello ha subito un certo danno?, come nel caso di emorragia o di ischemie? . Il cervello è fatto prevalentemente di cellule nervose, i neuroni, che purtroppo non riescono a moltiplicarsi per andare a sostituire la parte che si è danneggiata. In altri organi, invece, come la pelle, succede che se si perde parte di tessuto come avviene nelle ferite le cellule della pelle si riproducono per colmare la parte persa. Nel caso del cervello, la parte attorno a quella danneggiata, proprio grazie alla plasticità cerebrale, può anche “specializzarsi” per contribuire a svolgere funzioni che dovevano essere svolte dalla parte del cervello danneggiata. Nell’emisfero di sinistra e in particolare nel lobo temporale è presenta una porzione di tessuto cerebrale che contribuisce a svolgere la funzione del linguaggio. Se questa zona del cervello, nel neonato dovesse subire una danno irreversibile, sicuramente non sarebbe precluso lo sviluppo del linguaggio in assoluto, in virtù della plasticità cerebrale. Conosco un bambino con un’emiparesi destra secondaria a un danno dell’emisfero sinistro che parla perfettamente. Sicuramente il suo emisfero destro si è specializzato per il linguaggio. Le cose tuttavia non sono sempre così semplici come le ho descritte. La plasticità cerebrale non è “infinita”, per cui non si può recuperare tutto. Se il bimbo con un danno dell’emisfero sinistro ha sviluppato comunque il linguaggio, può non rimanere “abbastanza spazio” per lo sviluppo della capacità di lettura. In ogni caso ciò che ci guida nella riabilitazione non è ciò che accade nel cervello, ma il nostro bambino con i suoi interessi, con la sua motivazione e con le sue abilità. E poi sappiamo che nello sviluppo delle funzioni ci sono dei tempi ed età superati i quali quella funzione non può essere più acquisita.
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