Tutti i compiti che svolgi durante la giornata, per te e per
gli altri, puoi scomporli in parti sempre più semplici e più piccole.
Vuoi degli esempi?
Lavarsi i denti, pettinarsi i capelli, preparare una cosa da
mangiare, indossare una camicia, guidare la macchina: sono tutti compiti che puoi
scomporre in tante azioni che rispettano una certa sequenza.
Hai mai pensato quante azioni compi la mattina per lavarti i
denti: prima prendi lo spazzolino, poi prendi il dentifricio, togli il tappo...
Solo se riesci in ogni singola azione e se rispetti la giusta sequenza avrai i
denti puliti. Ma anche la singola azione, se ci pensi, può essere ulteriormente
scomposta in azioni più piccole e più semplici. Aprire il tappo del dentifricio
comporta una rotazione del polso e contemporaneamente dei movimenti fini delle
dita che ruotano il tappo e lo tirano su.
Per quanto abile puoi
essere, non hai mai appreso tutte insieme le azioni, qualunque sia il compito
da svolgere. Hai sempre imparato prima delle parti più piccole.
C’è stato un tempo precedente, magari quando eri piccolo, in
cui ti sei “esercitato” a fare tanti movimenti per altri scopi. Ora quegli
stessi movimenti li stai inglobando in compiti diversi e più evoluti.
Questo principio deve essere applicato, soprattutto, per quei
bambini che hanno particolari difficoltà a svolgere gli atti della vita
quotidiana e non solo: scomponiamo il
compito “difficile” nelle parti più piccole e se non basta in parti ancora più
piccole.
E ci concentriamo sulle singole azioni, su singoli
movimenti, anche in momenti diversi
della giornata. Poi inseriamo l’azione nel compito da svolgere, aiutiamo il bambino se
serve e ci sostituiamo a lui per tutto
il resto, cioè svolgiamo noi le altre azioni per lui.
Insegniamo ogni singola azione per volta, poi aiutiamolo a
svolgerle tutte insieme, nella giusta sequenza. Forniamo ogni aiuto necessario,
guidiamo anche fisicamente le sue mani.
In questo modo aiutiamo veramente il nostro bambino, provateci.
Il primo passo è teorico: fare l’analisi del compito per individuare le singole azioni necessarie.
Fai ad esempio, l’analisi del compito “tagliare con le
forbici un foglio di carta in due” Sei costretto mentalmente a ripercorrere
tutti i passaggi e ti ritrovi a immaginare diverse azioni.
Il passo successivo è l’osservazione del bambino alle prese
con le forbici, in questo modo puoi capire quale tra le varie azioni risulta più difficile e se per
lui è chiara la sequenza.
Poi si passa all’insegnamento: attraverso la
dimostrazione, la guida fisica e verbale insegni un'azione per volta.
Infine, non dimenticare una buona dose di abbracci, baci e
coccole.
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