Perché calcoliamo il Q.I.

Se un bambino ha delle difficoltà di apprendimento a scuola o ha un ritardo, ad esempio del linguaggio, per capire come aiutarlo, può essere utile conoscere il suo quoziente intellettivo (Q.I.), o meglio i punti di forza e di debolezza del suo funzionamento intellettivo. Il Q.I. è un numero che si ottiene dalla somministrazione di test fatti di domande rivolte al bambino e di prove che non richiedono l'uso del linguaggio, come puzzle, disegni, costruzioni con cubi, ecc.
In questo modo riusciamo a misurare, almeno in parte, l'intelligenza del bambino e le varie funzioni intellettive: la memoria, l'attenzione, la percezione, la pianificazione, il ragionamento, il linguaggio, ecc.

Il Q.I., insieme alla valutazione del comportamento del bambino, ci permette di capire se è presente o meno un ritardo cognitivo o come si dice adesso una disabilità intellettiva.

Se il Q.I. è 100, ma la memoria è ad esempio 80, cioè è ad un livello più basso, verosimilmente le difficoltà del bambino sono legate alla memoria, per cui cercheremo di migliorare questa funzione. Se invece il Q.I. del bambino è 80, la sua memoria è pure intorno a 80, ma il suo linguaggio si attesta intorno a 60, ci preoccuperemo maggiormente di migliorare il linguaggio. Ecco perché può essere utile conoscere il Q.I., in questo modo ci possiamo concentrare maggiormente sui punti più deboli e dove non è possibile ottenere un miglioramento, possiamo sempre suggerire delle strategie che compensano la difficoltà.

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