Ora si sblocca



“Ora si sblocca” è un’espressione che viene utilizzata quando un bambino piccolo ancora non parla. Con questa espressione si intende che si può ancora aspettare senza fare niente e da un momento all’altro il bambino inizierà a parlare. Un bambino di due anni che ancora non parla nella maggior parte dei casi effettivamente parlerà. Il linguaggio si apprende spontaneamente, non si insegna,
basta crescere in un ambiente in cui si parla. La madre non insegna al bambino come mettere la lingua per pronunciare un dato suono. Ma diverse possono essere le situazioni per cui un bambino ancora a due anni non parla: ritardo psicomotorio e cognitivo, disturbo dello spettro autistico, paralisi cerebrale infantile, disturbo del linguaggio, disprassia verbale, sordità, ecc.
E poi ci sono, come dicevo, dei bambini che effettivamente iniziano a parlare più tardi, si chiamano parlatori tardivi. Questi bambini come dicono i loro genitori “capiscono tutto”, e si fanno capire in ogni modo, comunicano tantissimo attraverso dei gesti (che si definiscono “referenziali”).
Per capire perché il bambino non parla, nella maggior parte dei casi, basta chiacchierare con i genitori, osservare il bambino e giocarci: possiamo così valutare il tipo di gioco, i movimenti che riesce ad eseguire, l’imitazione, come manipola gli oggetti e come li incastra, come si relaziona, se comunica utilizzando i gesti, cosa comprende. Una volta che abbiamo verificato che è per così dire “tutto a posto” occorre controllare nel tempo come pronuncia le parole e come formula le frasi, e nel caso intervenire. Nelle altre situazioni elencate non staremo ovviamente in attesa che si “sblocchi”, perché se non è stato ancora fatto il bambino deve essere aiutato in modo opportuno. 

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