E' chiaro ed evidente a
tutti che la nostra personalità non è la semplice somma delle
nostre esperienze, delle nostre relazioni e condizioni. Pertanto non
si può dire che basta un video game per spiegare i comportamenti
“violenti” dei bambini. Tuttavia è innegabile e alcuni studi lo
riportano che la violenza osservata in televisione e nei giochi al
computer induce nei bambini “comportamenti aggressivi”, almeno
immediatamente dopo aver smesso di “giocare” e osservare certe
scene. I bambini che guardano video violenti si comportano
successivamente in modo aggressivo verso le cose e verso le persone.
Ciò non basta, ripeto, a dire che il bambino diventerà un
“violento”, per la premessa che ho fatto. Perché il bambino vive
in un contesto dove il dialogo prevale sulla prevaricazione, e il modello di relazione che va introiettando
è per così dire più forte del “video game”. Non viene
introiettato un modello in cui il messaggio è “con la violenza
puoi ottenere quello che vuoi”. Per spiegare certi comportamenti
osservati dopo la visione di scene violente, entrano in gioco ancora
una volta i “neuroni specchio”. I neuroni specchio sono
implicati nell'imitazione, ma anche nella tendenza a imitare, in modo
non del tutto consapevole. Voglio
dire che i neuroni specchio ci portano a “simulare” quanto
osservato e chiaramente lo facciamo anche in modo inconsapevole. Sicuramente esiste per “colpa” dei neuroni specchio
una correlazione temporale tra quanto osserviamo e quanto
riproduciamo nei nostri comportamenti, nel bene e nel male.
Ma ciò
non ci permette di concludere che esiste anche un rapporto causale
tra video game e comportamenti violenti. Tutte l'esperienze plasmano
il nostro cervello e i neuroni specchio sono più attivi laddove le esperienze sono ripetute. Per esempio il ballerino ha una maggiore attivazione dei suoi neuroni specchio del ballo se osserva qualcuno ballare e "inizia anche lui a ballare" (quanto meno nella sua testa), a differenza di me in cui non si attiva un bel niente ad esempio se osservo qualcuno che balla il tango. Naturalmente e per fortuna abbiamo in testa un altro sistema che ci permette di inibire alcuni comportamenti, tra quelli osservati, altrimenti ci metteremmo tutti a ballare come il ballerino o a tirare calci quando vediamo una partita di calcio. Ma se l'esperienze sono ripetute risulta molto più difficile inibire i comportamenti, così come per un ex fumatore non fumare se invitato in un posto in cui tutti fumano. Ecco che si eccitano tutti i suoi “neuroni specchio del fumo”. A differenza di me in cui non si attiva un bel niente e non mi viene nessuna tentazione. Così in questo post avete capito che non fumo e non ballo il tango.
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