Quando ci sentiamo dire di NO, anche
se capiamo che è fatto per il nostro bene, ci infastidiamo, ci arrabbiamo, e ci
possiamo mettere in un atteggiamento di resistenza e di contrasto. Questo vale
ancor di più con i bambini che seguiamo durante la terapia riabilitativa. Il NO
è poco tollerato e causa resistenza, grida e atteggiamenti di rifiuto. Il
bambino non è in grado di tollerare la frustrazione e non ha ben chiaro il perché
del NO anche se lo abbiamo spiegato e lo abbiamo preparato per tempo.
Ma a volte può risultare utile per ottenere un “maggiore controllo” sul bambino cambiare approccio e passare dal NO, dal “questo non si fa” e basta, al messaggio positivo, alle istruzioni sulle azioni da seguire, piuttosto che su cosa non si deve fare. Se poi aggiungiamo un atteggiamento sereno e di accettazione, ecco che otteniamo quello che volevamo, con più facilità. “Non buttare le cose a terra” diventa “raccogliamo le cose da terra”, “siediti”
al
posto di “non ti devi alzare” e lo facciamo, se necessario insieme, anche
guidando noi il bambino, con voce calma, dolce, ma ferma. Possiamo avere
bisogno di ripetere la consegna più volte, senza esercitare un potere, senza “minacciare”,
e così facendo ci stancheremo di meno e il bambino non si sentirà frustrato e
non avrà bisogno di mettere in atto i suoi comportamenti oppositivi. Ma per le
prossime volte studieremo come modificare le nostre richieste per non arrivare
a dire dei NO.
Ma a volte può risultare utile per ottenere un “maggiore controllo” sul bambino cambiare approccio e passare dal NO, dal “questo non si fa” e basta, al messaggio positivo, alle istruzioni sulle azioni da seguire, piuttosto che su cosa non si deve fare. Se poi aggiungiamo un atteggiamento sereno e di accettazione, ecco che otteniamo quello che volevamo, con più facilità. “Non buttare le cose a terra” diventa “raccogliamo le cose da terra”, “siediti”
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