I bambini piccoli per la presenza di difficoltà dello
sviluppo più o meno gravi, in seguito a visite e controlli, possono ricevere
una qualche diagnosi. Quando la famiglia riceve questa diagnosi vuole
capirci di più e in genere lo fa attraverso internet. Alcuni genitori approfondiscono anche
attraverso dei corsi o la lettura di libri. Sappiamo tutti che la diagnosi da
sola non può mai riuscire a definire e a raccontare il bambino che abbiamo visitato e con cui
abbiamo giocato, e su internet non possiamo trovare la spiegazione di tutto, perché
i bambini sono diversi e unici. E leggendo su forum e siti più o meno
specializzati
cerchiamo tutto ciò che conferma la nostra visione del bambino. Inoltre a volte possiamo fare i conti con proposte e spiegazioni del problema diverse da quelle fornite dal medico che ha visitato il bambino. Ci sono tante domande che neanche sappiamo formulare bene o per cui non siamo ancora pronti a ricevere una risposta. Vorremmo conoscere il futuro, abbiamo delle aspettative,
vogliamo capire se stiamo facendo il meglio. Indubbiamente la diagnosi, quando è corretta, ci aiuta a dare delle risposte e a fare delle ipotesi sul futuro. Ma in ogni caso le migliori risposte alle tante domande non le troviamo sui libri o su internet, ma ce le abbiamo davanti a noi, quando osserviamo e interagiamo con il nostro bambino, nel tempo. E’ lui semplicemente che ci fa capire come sta andando il suo percorso evolutivo e se quello che stiamo facendo è utile. Ad esempio se ho un obiettivo lo posso verificare nel tempo se questo è stato raggiunto. E non esistono formule magiche, come qualcuno vuole farci credere. Se vuoi leggi anche qui. Uno dei rischi è di vedere il nostro bambino non per quello che è, ma secondo delle categorie diagnostiche, condizionati da quello che abbiamo letto cerchiamo continue conferme, magari sottoponendo il bambino a inutili richieste.
cerchiamo tutto ciò che conferma la nostra visione del bambino. Inoltre a volte possiamo fare i conti con proposte e spiegazioni del problema diverse da quelle fornite dal medico che ha visitato il bambino. Ci sono tante domande che neanche sappiamo formulare bene o per cui non siamo ancora pronti a ricevere una risposta. Vorremmo conoscere il futuro, abbiamo delle aspettative,
vogliamo capire se stiamo facendo il meglio. Indubbiamente la diagnosi, quando è corretta, ci aiuta a dare delle risposte e a fare delle ipotesi sul futuro. Ma in ogni caso le migliori risposte alle tante domande non le troviamo sui libri o su internet, ma ce le abbiamo davanti a noi, quando osserviamo e interagiamo con il nostro bambino, nel tempo. E’ lui semplicemente che ci fa capire come sta andando il suo percorso evolutivo e se quello che stiamo facendo è utile. Ad esempio se ho un obiettivo lo posso verificare nel tempo se questo è stato raggiunto. E non esistono formule magiche, come qualcuno vuole farci credere. Se vuoi leggi anche qui. Uno dei rischi è di vedere il nostro bambino non per quello che è, ma secondo delle categorie diagnostiche, condizionati da quello che abbiamo letto cerchiamo continue conferme, magari sottoponendo il bambino a inutili richieste.
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