F. è un bambino con un ritardo dello sviluppo. La mamma lavora in un negozio, mattina e pomeriggio, e ha poco
tempo libero. Pensa lei ad accompagnare i bambini a scuola, a riprenderli e a
preparare il pranzo. Come tante mamme si trova alla fine della giornata esausta
e con qualche senso di colpa.
In terapia F. gioca e si esercita
con gli incastri, con attività come infilare e sfilare, abbottonare e
sbottonare, con l’obiettivo, a più lungo termine, di renderlo più autonomo nel
vestirsi.
A casa F. non vuole “fare niente”
con la mamma, si rifiuta, vuole continuare a stare davanti al tablet o alla tv,
è una lotta che alla fine non porta a niente. In realtà gli incontri con la
mamma, finalizzati a migliorare le autonomie, sono occasionali, estemporanei, non pensati.
Dopo un po’ di tempo la mamma di
F. comprende di essere impaziente nei confronti di F., anche perché è spesso stanca
e ha poco tempo da dedicare ai suoi hobby.
Allora prende una decisione.
Decide di fare un elenco delle sue priorità e si accorge che è
pochissimo il tempo che gli dedica. Per questo motivo prova ad organizzare
diversamente le sue giornate, cerca l’aiuto dei nonni e del marito, e riesce a
ritagliare degli spazi da dedicare esclusivamente a sé e a F.
Ben presto si accorge della differenza.
Quello che aiuta F. a impegnarsi a
casa sono essenzialmente due cose che prima mancavano:
la serenità della mamma e un tempo costante dedicato esclusivamente a
lui.
È stato possibile in questo modo
creare una routine, un’abitudine, un riferimento costante. E le volte in cui F.
non vuole proprio impegnarsi a fare le attività, è la mamma che le completa,
che le inizia, o che addirittura le svolge per lui.
In questo modo crea l’abitudine, cioè l’attività in qualche modo viene comunque
svolta, solo dopo c’è il premio.
L’abitudine contiene delle costanti, che proprio perché si ripetono
facilitano la comprensione e l’esecuzione delle attività.
Nel tempo F. comprende cosa si
può aspettare dall’attività, il tempo che occorre, la certezza del premio.
F. si impegna sempre di più e i
risultati anche a casa si vedono.
Il premio ben presto diventa l’attività stessa perché la sua Mamma non
ha altri pensieri se non quello di stare con lui e dedicargli il suo tempo.
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