La mamma ha deciso di non
allattare più al seno e la bambina ha iniziato a strillare in continuazione. La
bambina non fa un passo senza la sua mamma e si dispera quando la lascia a casa
con la nonna perché deve andare al lavoro. Il bambino fa i capricci e la sua
mamma lo punisce. La bambina non si vuole addormentare nel suo letto e si rifiuta di mangiare.
Affrontiamo la vita e le cose “difficili”
a modo nostro. Vorremmo superarle presto, ma non ne riusciamo a venirne a capo
e per quanto riflettiamo, non troviamo soluzioni alternative a quelle che
adottiamo di solito.
Ci disperiamo, ci sentiamo in
colpa, ci arrovelliamo dentro i nostri continui pensieri.
Gli amici, i parenti, non
interpellati, iniziano a dare consigli, riportando esempi concreti su cosa ha
funzionato per loro. Poi ci sono le indicazioni del pediatra e quelle che
troviamo su internet.
Ma non troviamo “fuori di noi” le
risposte di cui abbiamo bisogno, semplicemente perché noi siamo diversi: non esiste il “metodo” che va bene per
tutti. Anzi possiamo sentirci non adeguate perché altri, meglio di noi,
sono in grado di trovare le soluzioni.
C’è una parte profonda di noi che non viene influenzata dalle parole
lette e ascoltate.
Le mamme sono uniche come unici
sono i loro bambini e la relazione che li lega. Quindi le risposte e le
soluzioni non sono quelle degli altri, perché siamo diversi e le situazioni
sono diverse.
Facciamo esperienza che molte
situazioni o conflitti si risolvono in modo semplice e naturale, nel tempo, dentro
le relazioni.
Facciamo esperienza che dentro di
noi abbiamo già le risorse, le energie, la capacità per affrontare tutte le
situazioni che si presentano.
Per questo non abbiamo bisogno di consigli, ma
solamente di qualcuno che ci sostenga senza giudicare, che ci rassicuri che
tutto va bene, che ci dia fiducia, che ci aiuti a trovare la nostra soluzione.
Facciamo esperienza che le cose
più importanti che facciamo con i nostri bambini non le facciamo con le parole,
soprattutto se sono le parole e i consigli degli altri.
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