“Batti le mani” chiese la mamma al bambino, mentre
io chiedevo se imitava o faceva gesti come “ciao” o “non c’è”. Il bambino
continuava a osservare e scrutare per capire quali erano le mie intenzioni e
non aveva voglia di fare niente.
Se un bambino è in grado di fare una cosa, se sta bene
con voi, se c’è un clima sereno, state tranquilli che prima o poi ve lo
mostrerà. Per questo motivo se invece un bambino non riesce, non serve
insistere, né servono premi, punizioni, esortazioni: “ma come è possibile,
dovresti già saperlo fare!”. Semplicemente non ci riesce, non c’è bisogno di
insistere. E allora fatela insieme o fatela voi per lui, fin da subito. Fate in
modo che già dall’inizio vede come si fa nel modo corretto, ma fatelo insieme a
lui, accanto a lui. E se potete divertitevi, mentre giocate e mostrate. Perché
mentre giocate e fate per lui, lui vi osserva, lui simula quello che ha visto fare a voi, come lo avete fatto voi, corretto fin
dall’inizio e lo può “fissare” nella sua testa se è coinvolto, se è contento. State
tranquilli, che il bambino vi anticiperà nel momento in cui ha capito cosa fare
e come farlo e lo vorrà fare anche lui e vi vorrà mostrare che è bravo. Non esistono
cose facili o difficili, esistono per tutti cose in cui riesco e cose che ancora
non so fare. E allora non serve sapere che è facile o è difficile, o che solo se
mi impegno posso riuscire. Serve che ti siedi accanto al bambino e giochi con lui, senza
valutare e senza giudicare.
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