Il "profilo" del bambino

Avete ospiti a cena, ma avete poco tempo e siete particolarmente stanche. Entra in gioco la vostra personalità e il vostro “profilo neuropsicologico”. Le vostre “funzioni esecutive” vi permettono di pianificare i passi da compiere. Per prima cosa ripassate a mente la ricetta dei piatti che volete preparare. Qui entra in gioco la vostra memoria a lungo termine,  dovete “pescare” da qualche parte nella vostra testa quella ricetta che avete fatto tante volte. Ma la vostra “memoria di lavoro”, vi permette di ripassarla in mente e al tempo stesso di pensare a quali ingredienti avete già a casa. Nel frattempo state guidando la macchina grazie al fatto che avete “automatizzato” tutta una serie di “prassie” (“movimenti in sequenza finalizzati ad uno scopo”) per la guida. E monitorate il traffico, grazie alle vostre abilità percettivo visive in cui chiaramente tutto il corpo è coinvolto con gli occhi e le orecchie. L’attenzione insieme a tutte le funzioni esecutive che monitorano il campo d’azione e pianificano, è sempre in funzione,  e vi consente in ogni istante di fare la cosa più importante. Se ad esempio squilla il telefono, riesco a “inibire l’impulso” di rispondere perché immagino le possibile conseguenze, soprattutto se non posso lasciare le mani dal volante. Intervengono in un breve lasso di tempo le nostre funzioni neuropsicologiche: funzioni esecutive, memoria, attenzione, linguaggio interiore, percezione, abilità prassiche. E agisce anche il vostro controllo delle emozioni, per cui decidete di non arrabbiarvi, perché sapete che la tensione e lo stress inficiano le vostre prestazioni e la torta non viene buona come quando siete rilassate.
Tutte queste funzioni sono coinvolte insieme nell’esempio che ho fatto, e quando una di queste non funziona bene, ecco che emergono delle difficoltà che possono trascinare anche le altre, soprattutto se siamo impegnati in un compito complesso, oppure devo iperstimolare una funzione per compensare quella che non funziona bene. Ad esempio il bambino dislessico che impiega tanta attenzione per svolgere una funzione, la lettura, che non ha “automatizzato”. Il profilo neuropsicologico del bambino serve a individuare quali sono le difficoltà maggiori del bambino e se la terapia sta contribuendo a migliorarle. E la situazione viene monitorata e verificata periodicamente per apportare eventuali modifiche. Questo profilo si ottiene tramite la somministrazione di test che valutano appunto l’intelligenza e tutte le funzioni neuropsicologiche. Ci sono compiti, più complessi, come nell’esempio riportato, in cui le funzioni neuropsicologiche intervengono tutte insieme, ma ci sono test e compiti specifici che servono appunto a misurare e a intervenire solo su una determinata funzione.
Ovviamente, prima di ogni profilo, non lo dimentichiamo mai, c’è sempre il bambino, con la sua personalità, il suo temperamento, la sua esuberanza e le sue esigenze.                                   

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