La mamma torna a casa stanca e trova i bambini piccoli che giocano in un mare di disordine. In mezzo ai giochi intravede una sua penna, preziosa. "mettete subito a posto la mia penna, dove l'avete trovata" grida. Il bimbo più piccolo prende uno dei suoi giochi. "ho detto la penna, ma lo vuoi capire?" "Mettila dentro il cassetto". In questa scena comune ci sono tante variabili, tante parole e tante emozioni, ma il bambino piccolo apprende comunque: il nome degli oggetti (cassetto, penna), verbi (metti dentro) e le emozioni. E apprende anche se commette errori, se prende una cosa per un'altra, e utilizzerà queste conoscenze anche in altre situazioni (generalizza le conoscenze). Il bambino con autismo apprende invece attraverso un processo molto lineare, cioè per semplice associazione tra uno stimolo e un comportamento. Lo stimolo "metti dentro" viene compreso dal bambino se viene associato all'azione corrispondente e per fare questo dobbiamo, in una situazione creata per insegnare, aiutare il bambino ad associare lo stimolo "metti dentro" all'azione corretta. E lo aiutiamo solo se l'azione del bambino è corretta da subito, perché altrimenti allo stimolo "metti dentro" associa anche l'errore eventualmente commesso. La frase "prendi la penna" per essere compresa deve essere associata alla corrispondente azione. E c'è una procedura semplice per insegnare queste cose, attraverso le tecniche dell'ABA. Ma ricordiamoci che per ogni azione, per ogni nome dobbiamo prevedere la stessa procedura perché il bambino con autismo non "trasferisce" le conoscenze in altre situazioni: la comprensione dello stimolo "prendi la penna", non viene utilizzata in forma corretta dal bambino quando lui vuole qualcosa, come ad esempio la penna. Anche in questo caso, se abbiamo intuito che vuole qualcosa, ad esempio l'acqua, dobbiamo prevedere un rapporto lineare tra uno stimolo e il comportamento che vogliamo insegnare: facciamo ripetere "voglio l'acqua" o semplicemente la parola "acqua" e soddisfiamo immediatamente il suo bisogno. E non dimentichiamoci di aggiungere le emozioni e dei rinforzi concreti come piccoli premi per favorire l'apprendimento.
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