La prima cosa che
facciamo, se il bambino ancora non cammina, è conoscere la sua
storia tramite il colloquio con i genitori, e poi interagiamo e
giochiamo con lui. Scopriamo se è interessato, se è motivato, se
prende l'iniziativa, come partecipa. Il bambino ha voglia di
spostarsi nell'ambiente, per agire, per esercitare la sua volontà?.
Perché dico questo. Perché se vogliano stimolare l'acquisizione
del
cammino autonomo, dobbiamo relazionarci ovviamente con il bambino e
fare leva sulla motivazione e sui suoi interessi, perché questi, più
di ogni altra cosa rappresentano la spinta necessaria per spostarsi o
quantomeno per tentare di spostarsi. La forza muscolare, l'equilibrio
e la coordinazione muscolare sono secondari, tranne nei casi
ovviamente in cui è presente una paralisi. Il bambino, ad esempio,
si mette in piedi perché è curioso e ha voglia di sperimentare e
toccare nuovi oggetti e non perché i suoi muscoli sono diventati più
forti. Invece se il bambino piange, indipendentemente dal motivo per cui piange, non può imparare a camminare, ma deve essere consolato, rassicurato, cullato, ecc. Solo dopo che ha fatto il rifornimento necessario di coccole e di sicurezza, può ritornare ad avere voglia di agire e ci farà vedere nel tempo tante conquiste motorie e non solo.
Nessun commento:
Posta un commento