Autismo: rompiamo gli schemi

Alcune persone, quando osservano un bambino con disturbo delle spettro autistico, esprimono dei giudizi basati sui propri schemi mentali (es. siccome ha questa età dovrebbe saper già fare questa cosa) o fanno i confronti con bambini della stessa età. E nel rapportarsi con loro usano le stesse modalità di approccio usate con altri bambini, applicano le stesse regole e non cambiano il loro modo di pensare. Ad esempio sono convinti che sbagliando si impara, ma il bambino autistico sbagliando continua a sbagliare; ad esempio
alcuni comunicano utilizzando tante parole che il bambino non può comprendere; ad esempio utilizzano dei modi di dire o delle espressioni cambiando il tono della voce, come se il bambino potesse capire il significato “nascosto” dietro quel tipo di intonazione;
ad esempio alcuni se la prendono con i genitori; ad esempio alcuni pensano che il bambino deve imparare a leggere quando ancora non sa comunicare i propri bisogni; ad esempio lo fanno contare a 3 anni, senza sapere di rinforzare in questo modo la tendenza alla ripetitività verbale, non funzionale alla comunicazione; ad esempio non utilizzano cose concrete e immagini per migliorare la comprensione del messaggio verbale, ad esempio pensano che 5 gocce di prodotto omeopatico possono calmare il bambino; ad esempio pretendono che stia per 5 ore a scuola; ad esempio pensano che sia aggressivo;
Il primo passo per capire come aiutare questi bambini è conoscerli e capire il loro modo di funzionare e di capire le cose.  

Nessun commento:

Posta un commento

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...