Tutti i bambini possono
presentare più o meno frequentemente dei comportamenti non appropriati, o
ancora quelli che definiamo comunemente capricci. Nella maggior parte dei casi riusciamo a
individuare i motivi e basta un po’ di
comprensione, accettazione e qualche regola e il bambino gradualmente impara a
utilizzare altri comportamenti, più appropriati, per esprimere bisogni e desideri.
Ma ci sono alcuni bambini, che più di altri, fanno decisamente fatica a
controllare il proprio comportamento: sono irrequieti, passano facilmente da
una cosa all'altra, possono essere impulsivi, non ascoltano, non completano le
attività, si alzano in continuazione.
Questi bambini, al di la delle definizioni che possiamo utilizzare, hanno una vera
e propria difficoltà ad autoregolare il comportamento, e ciò non dipende dal
tipo di educazione o come direbbe qualcuno dall’assenza di regole.
E per loro che vale ancora di più
la regola (che vale per tutti), che se
vogliamo ottenere dei cambiamenti positivi dobbiamo premiare i comportamenti
adeguati: ad esempio se durante la prima ora a scuola il bambino sta seduto
solo i primi dieci minuti ma poi si alza in continuazione, solo se lo premiamo
per il tempo che è stato seduto, il giorno dopo andrà meglio. La punizione, la
mortificazione, l’umiliazione nel medio e nel lungo termine non ci fanno
ottenere i cambiamenti sperati. Occorre definire i comportamenti che vogliamo
ottenere, perché non basta dire “se fai il bravo poi ottieni….”. “Se fai il
bravo” è troppo generico” e non ci permette di apprezzare i piccoli cambiamenti
positivi del comportamento, infatti nell’arco della mattinata il nostro bambino
sarà stato seduto a seguire la lezione, ma si sarà alzato e avrà disturbato
tante volte, per cui alla fine della giornata non avrà ottenuto nessuna
gratificazione, se non abbiamo definito bene il nostro obiettivo. Ricordiamo
che è l’esperienza del successo che ci
motiva a cambiare e a continuare ad adottare un dato comportamento. E
allora quello che si può fare con i bambini che hanno difficoltà ad
autoregolarsi è identificare un comportamento che vogliamo ottenere, un
comportamento che sia ben calibrato: se oggi il nostro bambino sta seduto solo
15 minuti, il nostro obiettivo sarà arrivare a 20 minuti e gradualmente sempre
più, e lo premiamo ogni volta con una bella “faccina sorridente” che mettiamo bene
a vista. E le “faccine” saranno sempre di più e alla fine della fila di faccine
c’è il disegno del premio che riceverà. Le faccine saranno facilmente visibili
al bambino.
Ripeto, se vogliamo ottenere dei cambiamenti il bambino deve
sperimentare il successo. Il successo è dato dal premio per essere stato seduto
20 minuti e lo aiutiamo per raggiungere il suo obiettivo e lo premiamo anche se
poi si è alzato per il resto dell’ora. Perché il nostro obiettivo non era “fai
il bravo”, ma “stare seduti per 20 minuti a seguire la lezione”, e lui si è
dovuto impegnare per raggiungere quel tempo. Lo stesso principio e la stessa
tecnica vale per tutti gli altri comportamenti che vogliamo ottenere.
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