Come il bambino apprende il nome delle cose.



Il bambino apprende il nome delle cose prima di saper pronunciare le parole corrispondenti. Se chiediamo al bambino di 1 anno dov’è la palla, lui la cerca con lo sguardo, ma ancora non riesce a pronunciare la parola palla. Come apprende il nome delle cose? Il luogo comune vuole che basta associare l’oggetto al nome e così per ogni cosa o persona. In realtà la capacità che porta ad apprendere il nome degli oggetti e non solo è molto più raffinata.
Per capire cosa avviene dobbiamo descrivere una strabiliante capacità del bambino che compare in modo evidente dai 9 mesi: si tratta dell’attenzione condivisa, il bambino cioè è in grado di orientare il suo sguardo e la sua attenzione nello stesso punto o su quelle cose che sono oggetto d’attenzione della madre, il bambino guarda nella stessa direzione indicata dalla madre con lo sguardo o con un gesto.


Potete provare, il vostro bambino è seduto davanti una scrivania piena di giocattoli, di penne, matite, carte, palline, ecc. Se guardando le carte pronunciate la frase: “chi ha messo tutte queste carte in giro?”, il bambino nonostante abbia di fronte a sé tanti oggetti comprende che state facendo riferimento proprio alle carte e associa la parola “carte” all’oggetto carta, e ne ricorderà il nome ovviamente anche a distanza di giorni. Tutto questo grazie all’attenzione condivisa. Ma possiamo complicare ancora il compito. Il papà mentre la mamma è assente porta al nostro bambino una bella macchinina, che posiziona sulla scrivania vicino agli altri giochi. Quando rientra, la mamma accorgendosi della macchinina, senza indicarla, esclama “ma questo è un SUV”. Il bambino comprende che la mamma è sorpresa e si sta riferendo proprio a quell’oggetto che lei prima non aveva potuto vedere. Anche in questo caso il bambino apprende il nome di un oggetto, la macchinina che abbiamo chiamata suv, anche se si trova immersa nella confusione di una scrivania. Quindi non basta semplicemente associare un nome ad un oggetto, ma occorre che il bambino si sintonizzi con le nostre intenzioni. E per arrivare a questo ha dovuto “studiare” i nostri comportamenti per alcuni mesi.

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