Non mi ascolta mai

Quante volte i bambini disubbidiscono, non ci “sentono”, ci sfidano o reagiscono in modo eccessivo ad un no o ad una regola: gridano, sbattono una porta, lanciano un oggetto, ecc. E a volte ci fanno seriamente innervosire.
Praticamente tutti i genitori si trovano ad affrontare questi comportamenti, che tanto più sono frequenti e intensi tanto più diventano un problema.
Alcuni di questi bambini (una piccola parte) si muovono e saltano in continuazione, (iperattività) e possono avere anche difficoltà di attenzione, cioè si distraggono in continuazione, non riescono a terminare il disegno, non riescono a seguire le nostre istruzioni, il tempo dedicato ai compiti è pochissimo.
Ci rendiamo conto che la sorellina è molto più calma, lei si che è ubbidiente, lei che è cresciuta con gli stessi genitori. Ma lui ha proprio le batterie sempre cariche, ha una tensione dentro che non sa controllare (si chiama autoregolazione del comportamento).
Quando deve rispondere a delle domande non riesce a fermarsi per riflettere, è impulsivo e non sa aspettare il proprio turno.
In alcuni casi, per distinguere un comportamento vivace e capriccioso da una difficoltà vera e propria è possibile effettuare dei test che valutano l'attenzione del bambino e le sue abilità. Cosa fare in questi casi?. Ovviamente l'intervento, se è necessario, non può essere uguale per tutti i bambini. Sono tante le variabili che concorrono. Ma se volessimo concentrarci solo sul comportamento problematico, dovremmo sforzarci di avere una visione più particolareggiata e cioè analizzare quante volte si verifica il comportamento indesiderato e in quali circostanze, e cosa succede prima e cosa succede dopo. Questo serve ad avere una visione più realistica del problema, a programmare un intervento e a valutarne l'efficacia. I motivi di un comportamento problematico possono essere ricondotti a una richiesta di attenzione, a ottenere una data cosa o a evitare qualcosa. Se in modo sistematico con il comportamento indesiderato il bambino ottiene quello che vuole, semplicemente rischiamo di mantenere quel comportamento. Tecnicamente si dice che lo abbiamo rinforzato. Invece dobbiamo rinforzare, cioè premiare e gratificare i comportamenti appropriati, anche se all'inizio si presentano in forma decisamente inferiore rispetto a quelli problematici.   


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