Perché parlare agli insegnanti di
scuola dell’infanzia di bambini con Disturbo Specifico di
Linguaggio (DSL)? Molte ricerche hanno messo in luce la forte
relazione tra i disturbi di linguaggio e i disturbi
dell’apprendimento della letto-scrittura. Da numerose ricerche è
stata provata una stretta relazione fra DSL e DSA (disturbi specifici
dell’apprendimento).
Circa il 60-70% dei bambini dislessici
presenta un pregresso disturbo di linguaggio. La scuola dell’infanzia
è il luogo più adatto per l’individuazione precoce di sospetti
DSL. Il bambino con Disturbo Specifico di Linguaggio (DSL), è un bambino di età compresa tra i 3,6 a.a. e i 6 a.a., che “parla male”, ha difficoltà di linguaggio sia a livello di produzione di parole, che di formulazione di frasi, nei casi più gravi di comprensione del messaggio verbale, a fronte di un adeguato sviluppo neurosensoriale
Cosa si può notare di “sospetto”,
anche in età precoce, in questi bambini che non hanno difficoltà in
nessun ambito dello sviluppo, fatta eccezione per il linguaggio? Gli
indici predittivi di una possibile difficoltà di linguaggio, secondo
vari studi, sono:
- Ritardo nella comparsa della lallazione, delle protoparole e delle prime parole.
- Inventario fonetico ridotto. (il bambino dice pochi tipi di suoni; i genitori di solito riferiscono che dice tutto con T o con pochi altri suoni)
- Alterazione dello sviluppo fonologico( le poche parole che dice sono pronunciate in modo molto molto diverso da quello corretto)
- Vocabolario ridotto (dice poche parole)
- L.M.E (lunghezza media dell'enunciato) ridotta ( le frasi sono molto corte)
- Difficoltà nell’uso di morfemi grammaticali, articoli, clitici.
Individuare precocemente questi bambini
durante la scuola d’infanzia, permette di fare un adeguato
intervento precoce e di ridurre il rischio per il bambino di
sviluppare una difficoltà di apprendimento di letto-scrittura
durante la scuola elementare.
Ma la scuola dell’infanzia non solo
può individuare precocemente questi bambini, ma può anche stimolare
le competenze che sono alla base di un normale sviluppo delle abilità
di lettura e scrittura. Sappiamo, infatti, che per sapere leggere e
scrivere sono necessari dei “prerequisiti” , delle abilità cioè,
sulle quali si costruisce la successiva competenza di lettura. Un pò
come l’equilibrio è “ prerequisito” del camminare. Da varie
ricerche e studi è emerso che i prerequisiti a una buona capacità
di letto-scrittura sono:
- Avere adeguate abilità visuo-percettive: la capacità di distinguere visivamente le lettere;
- Avere adeguata abilità grafo-motorie: saper riproduzione di lettere,
- Saper creare legami associativi: imparare che al segno M corrisponda il suono /m/ (corrispondenza grafema-fonema).
- Avere adeguate abilità metafonologiche: manipolare l’aspetto SONORO delle parole.
Stimolare le abilià metafonologiche
durante l’ultimo anno di scuola dell’infanzia, risulta essere
molto importate per questi bambini. Alcune ricerche affermano
addirittura che le competenze metafonologiche possono essere
considerate il miglior fattore predittivo dello sviluppo della
lettura. (Bryant,1989; Mac Donald e Conwall,1995;
Snowling,2000)
Stimolare i bambini con giochi “meta
fonologici” risulta non solo importante per lo sviluppo della
letto-scrittura, ma è anche divertente. Vi suggeriamo qualche
esercizio semplice e divertente come spunto per una didattica più
orientata al successivo apprendimento della letto- scrittura.
Le abilità metafonologiche che
riguardano i bambini dell’ultimo anno di scuola materna sono le
seguenti:
- Abilità di SEGMENTAZIONE sillabica di una parola (dividere la parola in sillabe)
- Abilità di SINTESI sillabica di una parola ( date le sillabe di una parola, unirle e recuperare la parola target)
- DISCRIMINAZIONE UDITIVA di coppie minime ( sentire se due parole sono uguali o diverse)
- RICONOSCIMENTO di rime (trovare due parole in rima)
- RICONOSCIMENTO di sillaba iniziale (trovare parole che iniziano con la stessa sillaba)
PERCEZIONE UDITIVA E RITMO
TAMBURO
L’insegnante distribuisce a ciascun
bambino tre cartellini. Sul primo vi sono disegnati due cerchi, sul
secondo tre, e sul terzo quattro cerchi.
Poi batte su un tamburo parole bi-,
tri- e quadrisillabiche scandendole in sillabe e i bambini devono
alzare il cartellino corrispondente
DISCRIMINAZIONE
PAPPAGALLI
L’insegnante ha in mano due
marionette a forma di pappagalli e dice ai bambini che ciascun
pappagallo sa dire una sola parola alla volta o al massimo sa
solamente ripeterla. Quindi se sentiranno due volte la stessa parola
(cane/cane) allora vorrà dire che avrà parlato un solo pappagallo;
se le due parole sono diverse avranno parlato tutti e due.
SEGMENTAZIONE
GARA
Bambini tutti in fila. Dall’altro
lato della stanza viene segnato il traguardo (pavimento con le
mattonelle). Ogni bambino pesca una carta da un mazzo di figure. Il
bambino farà tanti salti in avanti quante saranno le sillabe della
figura che ha pescato. Vince chi ha pescato la figura con il nome più
lungo.
FUSIONE
PUZZLE
Vengono dati ai bambini figure di
oggetti conosciuti stampate ciascuna su un pezzo di puzzle (di
2-3-4-5 pezzi).
Considerando la sillaba iniziale di
ogni immagine, la loro unione formerà un parola nuova, che sarà
disegnata sul retro del puzzle intero.
RICONOSCIMENTO SILLABA INIZIALE
BANDIERINA ALL’INIZIO
l’insegnate distribuisce ai bambini
diverse figure di oggetti comuni, per esempio: “Casa Cavallo Cane
Bottiglia Borsa Bosco Tetto Testa Televisore”.L’insegnate dice:
“Corre…corre chi ha una parola che inizia come
BOlla/CAmino/TElefono”.
RICOGNIZIONE DI RIME
BANDIERINA ALLA FINE
l’insegnate distribuisce ai bambini
diverse figure di oggetti comuni, per esempio: “fontANA banANA
campANA panINO canarINO pasticcINO carameLLA padeLLA carteLLA”
L’insegnate dice: “Corre…corre
chi ha una parola che finisce come uccellino/Marinella/Graziana
Dott.ssa logopedista
Graziana Distefano
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