Mio figlio ha due anni e si sbatte la testa

Diverse possono essere le circostanze in cui un bambino si sbatte la testa.     
In genere con questo comportamento i bambini non si fanno veramente male, il loro scopo è un altro. Può essere semplicemente richiesta di attenzione o può essere la risposta a una cosa che gli abbiamo vietato. Qui sta un punto fondamentale: il bambino può arrivare a sbattere la testa perché i segnali che ci aveva inviato prima non erano stati capiti e ascoltati. Tale comportamento comunque tende a ridursi e a scomparire nel tempo,

Il tablet in pizzeria



Siamo in pizzeria e c’è tanta gente, si chiacchiera, si ride, ci si spazientisce un po’ perché non ci hanno portato ancora la pizza. Alcuni bambini piccoli girano per i tavoli, giocano, gridano e corrono. Altri bambini invece hanno il loro tablet e ci giocano con molto impegno, da soli. Loro non li senti. La scena dei bambini che giocano da soli con il tablet (o con qualunque altro gioco elettronico) in pizzeria

Ora si sblocca



“Ora si sblocca” è un’espressione che viene utilizzata quando un bambino piccolo ancora non parla. Con questa espressione si intende che si può ancora aspettare senza fare niente e da un momento all’altro il bambino inizierà a parlare. Un bambino di due anni che ancora non parla nella maggior parte dei casi effettivamente parlerà. Il linguaggio si apprende spontaneamente, non si insegna,

Perché calcoliamo il Q.I.

Se un bambino ha delle difficoltà di apprendimento a scuola o ha un ritardo, ad esempio del linguaggio, per capire come aiutarlo, può essere utile conoscere il suo quoziente intellettivo (Q.I.), o meglio i punti di forza e di debolezza del suo funzionamento intellettivo. Il Q.I. è un numero che si ottiene dalla somministrazione di test fatti di domande rivolte al bambino e di prove che non richiedono l'uso del linguaggio, come puzzle, disegni, costruzioni con cubi, ecc.

Alla scoperta degli oggetti

Intorno ai 4 mesi il neonato inizia ad afferrare gli oggetti. Ma come arriva a questa importante tappa dello sviluppo psicomotorio?.All'inizio il neonato ha una visione confusa delle cose, non riesce a distinguerle. E' particolarmente attratto dalle cose che hanno un forte contrasto, in questo modo scopre che gli oggetti hanno un contorno e che tutte le parti di cui è composto si muovono insieme e quindi appartengono allo stesso oggetto. Gli oggetti o figure con forte contrasto possono essere utilizzate per stimolare lo sguardo del neonato, nel caso in cui mostra qualche difficoltà in questa funzione. Ricordiamoci comunque che lo stimolo più pregnante è il volto della sua mamma e del suo papà. Il neonato diventa sempre più bravo a fissare e a inseguire con lo sguardo ciò che si muove vicino a lui. Nel frattempo, le manine si aprono e chiudono, afferra il lenzuolino, e si toglie il ciuccio. Arriva ai 4 mesi e inizia ad afferrarli, quindi inizia la fase dell’esplorazione: li tocca, li gira, li manipola, li sbatte e scopre che fanno rumore, li porta in bocca e se li gusta.


Per questi motivi gli oggetti che proponiamo devono essere liberi e non attaccati a qualcosa, come avviene ad esempio con la palestrina. Gli oggetti li passa da una mano all'altra e poi afferra anche quelli piccoli. Ma intorno all'anno avviene una scoperta importante e cioè gli oggetti continuano ad esistere anche dopo che scompaiono. Se a sei mesi l'oggetto nascosto alla sua vista non esiste più, intorno all'anno il bambino inizia a immaginarlo e a scoprire il lenzuolino sotto il quale abbiamo nascosto il suo giocattolo preferito: scopre l'oggetto nascosto. E fa continue verifiche di questa sua scoperta, potrete notare come ripetutamente fa sparire gli oggetti per poi farli ricomparire. A questo punto oltre a ricordare l'esistenza dell'oggetto inizia a immaginare e a ricordare che gli oggetti hanno una funzione: il pettine viene a portato in testa, il telefonino alle orecchie, il cucchiaio in bocca.
Queste azioni vengono svolte su se stesso e poi sul bambolotto. E successivamente emerge il gioco simbolico, cioè il bambino utilizza gli oggetti attribuendogli altre funzioni: il bastoncino può diventare un cucchiaio, una macchinina, un pettine. Nel proporre i giochi ai nostri bambini, sia a quelli con sviluppo tipico sia a quelli con ritardo, dobbiamo tenere conto di questa evoluzione del gioco.

Quando nasce l'autismo?



Tanti anni fa si pensava che i neonati praticamente non capissero niente. In realtà è stato dimostrato il contrario, semplicemente con l’osservazione di ripetute video registrazioni del comportamento del neonato. Per esempio mostrando al bimbo delle foto di volti e di oggetti, lui preferisce guardare più a lungo i volti.  Se facciamo guardare una serie di facce felici progressivamente le guarderà sempre meno, se mostriamo a questo punto una faccia triste ritornerà a guardarla.

Allattamento

Per la sett. mondiale per l'allattamento (1/ 7 ottobre 2014) è in programma a Ragusa un convegno sulla genitorialità e sull'attaccamento. Sarà previsto l'intervento del Dott. Sergio Conti Nibali per una relazione sull'allattamento al seno e Giuseppe Sampognaro di Siracusa , psicoterapeuta  della Gestalt, per una relazione sull'ansia infantile.

Dalla parte dei bambini e delle famiglie



Chi vive un forte dolore, una sofferenza, ha bisogno di credere in qualcosa per andare avanti. Anche il genitore del bimbo che ha una disabilità, intellettiva o relazionale, vive un dolore e ha bisogno di mantenere viva la speranza. Per questo motivo è disposto a tentare ogni cosa e a seguire qualunque proposta riabilitativa, anche quelle sconsigliate dai medici.

ABA O TEACCH



Per molti sono solo delle sigle, per le famiglie dei bambini con autismo sono dei trattamenti riabilitativi. L’aba e il teacch sono due tra i trattamenti ritenuti efficaci, ce ne sono altri che sono invece ritenuti non efficaci o addirittura dannosi. Ho visto bambini migliorare tantissimo, senza fare un’ora di TEACCH o di ABA.

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